Elio Vittorini nasce a Siracusa il 23 luglio del 1908, da Lucia Sgandurra e Sebastiano Vittorini. Primo di quattro fratelli, trascorre l’infanzia in Sicilia seguendo gli spostamenti del padre ferroviere. Le piccole stazioni, il viaggiare, la geografia dell’isola, s’imprimono nella memoria del giovane Vittorini. Così come le prime letture, tra cui Robinson Crusoe. Nel 1921, a soli tredici anni, fugge per la prima volta da casa utilizzando i biglietti gratuiti cui hanno diritto i familiari di un dipendente delle ferrovie. Ripeterà l’esperienza più volte nel corso dell’adolescenza. A sedici anni conosce un gruppo di anarchici siracusani in lotta contro il fascismo. Lascia gli studi tecnici e si stabilisce a Gorizia, dove trova lavoro in un’impresa di costruzioni. Stringe amicizia con Curzio Malaparte e inizia a pubblicare articoli su “La conquista dello Stato”, “La Stampa”, “La fiera letteraria” e “Il Mattino”. Il 10 settembre del 1927, dopo la fuga insieme (la cosiddetta fuitina), ha luogo il matrimonio con Rosa Quasimodo, sorella del poeta Salvatore Quasimodo. Nascerà un figlio che, in omaggio a Malaparte, verrà chiamato Giusto Curzio. Vittorini legge Joyce, Proust e Kafka. Nel 1929, su “La Conquista dello Stato”, pubblica un articolo dal titolo Scarico di coscienza, contro il provincialismo piccolo borghese italiano. L’articolo non passa inosservato e Vittorini inizia ad essere considerato un antifascista, perdendo il diritto a collaborare con i maggiori quotidiani italiani. Si apre così la parantesi fiorentina dello scrittore, che inizia la collaborazione con la rivista antifascista e europeista “Solaria”. Nel 1930 si trasferisce infatti a Firenze, dove presto moglie e figlio lo raggiungeranno. Lavora come correttore di bozze a “La Nazione” e, coadiuvato dal tipografo di questo giornale, studia la lingua inglese. La famiglia non vive in condizioni economiche elevate, come dimostra la copiosa quantità articoli che lo scrittore pubblica su varie testate. Frequenta il caffè degli ermetici Le Giubbe Rosse e il salotto di Drusilla Tanzi, futura compagna di Eugenio Montale. Nel 1932 vince ex aequo con Vincenzo Lilli il premio per il miglior “Diario del viaggio di Sardegna”. In giuria, Grazia Deledda. L’anno seguente, su “Solaria”, esce la prima puntata de Il garofano rosso. Un’intossicazione da piombo lo costringe a lasciare il lavoro di correttore di bozze. Nel luglio del 1934, nasce il suo secondo figlio: Demetrio. Nel 1936 scoppia la guerra di Spagna e lo scrittore interrompe la stesura di Erica e i suoi fratelli. Progetta di espatriare per combattere al fianco dei repubblicani spagnoli. Pubblica un pezzo che gli varrà l’espulsione dal PNF. Nel 1937, inizia la stesura di Conversazione in Sicilia, la cui prima puntata esce sul n. 6 di “Letteratura”. Si trasferisce a Milano per lavorare presso Bompiani. Nel 1939 esce l’ultima puntata di Conversazione, insieme a varie traduzioni dall’inglese di Faulkner, Sienbeck.. Nel 1942 esce un’edizione di Americana, dopo un primo blocco alla pubblicazione imposto dalla censura. Ha contatti con il Partito Comunista. Viene arrestato nel luglio del 1943 e liberato l’8 settembre dello stesso anno. Fa da collegamento tra centro e bande partigiane e si occupa della stampa clandestina. Redige “Fronte della gioventù”. Nel bombardamento di Milano dell’agosto ’43 la sua casa è distrutta: si perdono libri e manoscritti. Nel 1944 viaggia a Firenze per organizzare uno sciopero generale. Rischia di essere arrestato nuovamente e per un po’ si ritira a scrivere Uomini e no. Nel 1945 torna a occuparsi della stampa clandestina a Milano. Lavora a “L’Unità”, pubblica Uomini e no e, nel settembre, presso Einaudi, esce il n. 1 de “Il Politecnico”. Nel 1946 è candidato per il PCI alla Costituente. A questo periodo risale la celebre polemica con Togliatti sul ruolo degli intellettuali, sulla loro autonomia. Inizia a scrivere Le donne di Messina, che sarà pubblicato nel 1949. L’anno prima, esce Il garofano rosso accompagnato dalla celebre Prefazione. Nel 1950 si reca in Sicilia per un viaggio che servirà all’edizione illustrata di Conversazione, che esce nel 1953. Viene annullato il suo matrimonio con Rosa Quasimodo, essendo da tempo ormai sua compagna Ginetta Varisco. Nel 1951 inizia la pubblicazione della collana “I gettoni” presso Einaudi e, nel dicembre dello stesso anno, prende a lavorare a Le città del mondo. Tra il 1954 e il 1957, esce su “Nuovi Argomenti” Erica e i suoi fratelli; rifiuta di pubblicare Il Gattopardo. Muore suo figlio Giusto. Nel 1959, con Italo Calvino, inizia la pubblicazione de “Il Menabò”. Lo stesso anno è candidato del PSI alle regionali siciliane e lavora alla sceneggiatura de Le città del mondo insieme a Carpi e Risi. Nel 1961 inizia la stesura degli appunti de Le due tensioni. Nel 1963 subisce una prima operazione chirurgica e, tre anni dopo, il 12 febbraio del 1966, muore a Milano.