
La ferita dell’aprile
Ambientato nella Sicilia del secondo dopoguerra, questo racconto lungo o romanzo breve, così fu accolto, è probabilmente l’opera più sottovalutata di Vincenzo Consolo. Il titolo, che richiama Eliot, si riferisce alla ferita inferta alla Sicilia all’indomani della guerra, quando il massacro di Portella della Ginestra e di molti sindacalisti siciliani, portò alla sconfitta del Partito Comunista alle elezioni regionali dell’aprile del 1948. Ma si riferisce anche alla ferita dell’adolescenza; è, infatti, attraverso gli occhi del giovane Schiavone che leggiamo gli eventi storici di quegli anni. La tecnica narrativa è raffinata, le voci dei personaggi e dei piani temporali s’intrecciano e sovrappongono, e già in questo primo lavoro scorgiamo quei voli poetici che tanto caratterizzano l’opera di Consolo.

Il sorriso dell’Ignoto marinaio
Opera dalla lunga gestazione, il sorriso non ha bisogno di presentazioni. Qualche parola vorrei spenderla, però, per sfatare il luogo comune che, a partire da questo lavoro, è stato attribuito a Vincenzo Consolo: che sia, vale a dire, scrittore ostico e difficile. Il sorriso è un’opera complessa, non difficile. Come ebbe a dire Sciascia, un libro va abitato come una casa, ed è bene preferire fondamenta solide a mura che si sgretolano. L’opera di Consolo era talmente fresca e nuova che inizialmente fu definita per antitesi: anti-romanzo e anti-Gattopardo fu detto Il sorriso. Solo in seguito si parlò di romanzo storico-metaforico. E la metafora è il cuore pulsante dell’opera, il suo fuoco; e, come tutte le metafore costruite su un fondo di onestà, allarga lo suo spettro con l’allargarsi del tempo.

Lunaria

Retablo

Le pietre di Pantalica

Nottetempo, casa per casa

L’olivo e l’olivastro

Lo spasimo di Palermo

Di qua dal faro

La mia isola è Las Vegas
Romanzi e racconti
- La ferita dell’aprile, Milano, Mondadori, 1963; Torino, Einaudi, 1977; Mondadori 1989 (con introduzione di Gian Carlo Ferretti).
- Per un po’ d’erba ai limiti del feudo, racconto, in Narratori di Sicilia, a cura di Leonardo Sciascia e Salvatore Guglielmino, Milano, Mursia, 1967.
- Il sorriso dell’ignoto marinaio, Torino, Einaudi, 1976; Milano, Mondadori, 1987.
- Un giorno come gli altri, racconto, in Racconti italiani del Novecento, a cura di Enzo Siciliano, Milano, Mondadori, 1983.
- Lunaria, Torino, Einaudi, 1985; Milano, Mondadori, 1996.
- Retablo, Palermo, Sellerio, 1987; Milano, Mondadori, 2000. (Premio Racalmare Leonardo Sciascia, 1988).
- Le pietre di Pantalica, Milano, Mondadori, 1988; 1990 (con introduzione di Gianni Turchetta).
- Catarsi, in Trittico, a cura di Antonio Di Grado e Giuseppe Lazzaro Danzuso, Catania, Sanfilippo, 1989.
- Nottetempo, casa per casa, Milano, Mondadori, 1992 Premio Strega; 1994 (con introduzione di Antonio Franchini); Torino, Utet, 2006 (con prefazione di Giulio Ferroni).
- Fuga dall’Etna, Roma, Donzelli, 1993.
- Nerò metallicò, Genova, Il Melangolo, 1994; Roma, Gremese, 2009.
- L’olivo e l’olivastro, Milano, Mondadori, 1994.
- Lo spasimo di Palermo, Milano, Mondadori, 1998.
- Di qua dal faro, Milano, Mondadori, 1999.
- Il teatro del sole: racconti di Natale, Novara, Interlinea Edizioni, 1999.
- Il viaggio di Odisseo (con Mario Nicolao), introduzione di Maria Corti, Milano, Bompiani, 1999.
- La rovina di Siracusa racconto in Rappresentare il Mediterraneo. Lo sguardo italiano, Messina, Mesogea, 2000.
- Isole dolci del dio, Brescia, L’obliquo, 2002.
- Oratorio, Lecce, Manni, 2002.
- Il corteo di Dioniso, Roma, LaLepre Edizioni, 2009.
- La mia isola è Las Vegas, a cura di Nicolò Messina, Milano, Mondadori, 2012.
- L’opera completa (contiene: La ferita dell’aprile, Il sorriso dell’ignoto marinaio, Lunaria, Retablo, Le pietre di Pantalica, Nottetempo, casa per casa, L’olivo e l’olivastro, Lo spasimo di Palermo, Di qua dal faro), a cura e con un saggio introduttivo di Gianni Turchetta, con uno scritto di Cesare Segre , Collana I Meridiani , Mondadori, Milano, I ed. gennaio 2015.
- Mediterraneo. Viaggiatori e migranti, Roma, Edizioni dell’Asino, 2016.